Sviluppo Umano - Arezzo, Via Erbosa 11 - Tel. 333.9480094 | Antonio Raneri - cell: 340.782.9828 - info@antonioraneri.it - www.antonioraneri.it
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Il percorso formativo, denominato Progetto Sviluppo Umano, nasce dall’esperienza, quasi ventennale, di lavoro nelle scuole con i docenti del direttore di SUM, Antonio Raneri.
Quale è, a suo e a nostro modo di vedere, il problema della scuola? Il problema della scuola è che i docenti non hanno una formazione specifica, ossia un modello teorico, tecnico e pratico su come leggere le dinamiche relazionali e su come gestire i gruppi; hanno un’esperienza sul campo, ma non hanno un apparato per leggere e, soprattutto, per intervenire nelle situazioni relazionali conflittuali.
Mentre una volta questo non era importante, oggi diventa necessario perché alla scuola è richiesto di avere un ruolo educativo, ossia di sopperire al vuoto educativo che caratterizza la società contemporanea.
Ma la scuola non possiede gli strumenti per sopperire a questo vuoto educativo e non ha nemmeno un progetto rispetto a questo, perché è più centrata sulla applicazione degli apprendimenti. Questa situazione crea un grande stress nei docenti che si sentono soli, si sentono pressati e con l’ansia della prestazione e a causa di ciò spesso si chiudono dietro alla burocrazia e ai formalismi su “cosa devo fare”, “cosa mi chiedono”.
Il Progetto Sviluppo Umano mira a colmare questa lacuna, fornendo ai docenti delle conoscenze sul funzionamento umano al fine di accrescere la consapevolezza di sé e delle proprie dinamiche relazionali. Essi acquisiranno delle counselling skill da utilizzare all’interno del proprio ruolo professionale. Tale competenza è necessaria per almeno tre motivi:
L’obiettivo è evolvere come persone all’interno di un gruppo; individuarsi appartenendo.
Il progetto intende così costruirsi come spazio in cui i docenti (ma anche tutti gli altri adulti che operano nella scuola) possano essi stessi sentirsi sicuri e liberi di essere sé stessi pur appartenendo.
La costruzione di uno spazio, denominato counselling di gruppo, come luogo e tempo in cui poter parlare liberamente, nel rispetto dell’altro e degli altri, è l’inizio della costruzione di una mentalità di gruppo in cui anziché difendersi, e spesso chiudersi nella propria prospettiva, si può sperimentare la ricchezza e il benessere di potersi sentire parte per ciò che si è sia umanamente sia professionalmente.