Scuola di Formazione Psicosociale ad Orientamento Analitico-Transazionale Psicodinamico

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Il copione psicologico

Il copione psicologico

In Ciao!… e poi? il copione per Eric Berne è: «un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli avvenimenti successivi e che culmina in una scelta decisiva».
In uno scritto pubblicato nel 1958 sul n° 12 di «The American Journal of Psychotherapy» e inserito in italiano tra gli articoli che compongono Intuizione e stati dell’Io, Berne scrive:
«Un copione è un tentativo di ripetere in forma derivata non una reazione di transfert o una situazione di transfert, ma un dramma transferale, spesso suddiviso in atti, esattamente come i copioni teatrali che sono derivati artistici, intuitivi di questi drammi primari dell’infanzia».

Il copione

Ciascuno di noi nell’infanzia scrive una storia di vita per se stesso. Il copione è “un piano di vita basato su una decisione presa nell’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi, e che termina con una alternativa prescelta dalla persona”. All’età di sette anni sarà quasi completamente scritta, potremo rivederla ulteriormente durante l’adolescenza. Una nuova definizione di copione è la seguente: “copione è quel piano di vita che, se insoddisfacente, è basato su quelle decisioni, che un individuo può prendere a ogni tappa del suo processo evolutivo, le quali limitano la sua consapevolezza, inibiscono la sua spontaneità e impediscono la sua intimità, rendendolo così poco flessibile e poco autonomo, e che sono a loro volta basate su convinzioni rigide e distorte assunte come chiusura cognitiva di una Gestalt il cui bisogno non è stato soddisfatto.”.

Psicodinamica del copione

Il copione di vita si basa su decisioni di vita prese dalla persona, dà origine ad un modello di comportamento, cioè risposte operative standardizzate. La decisione è un processo creativo del bambino e non è la risposta automatica ai messaggi genitoriali. I messaggi genitoriali sono di due tipi: permessi e messaggi di copione.
Permessi: di esistere, sentire, avere sentimenti ed esprimerli, di essere sano, di crescere, di pensare, di stare con gli altri, di appartenere, di essere se stessi, di essere del proprio sesso, di avere la propria età, di avere successo;

I messaggi di copione sono di due tipi:
– messaggi di controcopione comunicati attraverso carezze positive condizionali, cioè ad esempio: <<Io ti voglio bene se….sarai buono, studierai..>>;
– ingiunzioni o messaggi di copione propriamente detti, sono prevalentemente non verbali, l’opposto dei permessi.

Apparato di copione
E’ l’insieme dei sette elementi costitutivi del copione; i primi tre sono detti <<controlli>> in quanto dirigono il copione verso il suo destino:
– tornaconto (o maledizione) è il destino finale deciso dal bambino, ma secondo Berne e Steiner spesso è suggerito dai genitori. Nel caso dei copioni tragici può essere ridotto a quattro alternative: essere solitario, essere un fallito, diventare matto, fare una brutta morte. Il copione in fondo è una traccia, e lo si porta fino alla sua tragica conclusione solo in casi rari.
– Ingiunzione: il messaggio negativo che viene dal B del genitore e che diventa parte del copione solo se accettato ed elaborato in una serie di opinioni e quindi in una decisione operativa limitante.
– Invito: la provocazione a comportamenti di copione; spesso è accompagnata da una risata di compiacimento detta la “risata della forca”.
Ad esempio l’alcolista che nel gruppo di terapia racconta che ce l’ha messa tutta per smettere di bere ma… “mi son detto è l’ultimo goccio” ed accompagna questa frase con una risata detta appunto della forca perché la persona rimane bloccato nel problema. Questa provocazione spesso viene dal proprio stato dell’io Genitore introiettato che Berne chiamava Genitore Orco o Strega.
Prescrizione: sono i messaggi di controcopione offerte dal GA del genitore come linee guida per vivere.
Modelli parentali: messaggi informativi che provengono dall’A dei genitori e possono appoggiare il copione.
Demone: gli impulsi del bambino che a volte combattono, ma più spesso rinforzano il copione. E’ la vocina dentro per cui, pur sapendo che fare quella cosa è dannoso, la si fa comunque e la si giustifica razionalizzando: <<Non ne ho potuto fare a meno perché..>>.
Liberazione interna o esorcismo: è un metodo costruito all’interno del copione dal PP (piccolo professore) per fornirsi una futura via d’uscita; è importante non confonderlo con il tornaconto del copione. Non tutti hanno un esorcismo; per esempio, pensano d’averlo e non l’hanno le persone che dicono: <<Quando mi sposerò sarò veramente libero>>, e il matrimonio (presunto esorcismo) non ha gli effetti previsti.